domenica 15 settembre 2013

Starlet

E' stato presentato al South by Southwest (SXSW) film festival nel 2012 per poi essere proiettato in anteprima a Locarno. Diretto dal regista indipendente Sean S. Baker è interpretato da Besedka Johnson e Dree Hemingway, nipote del celebre scrittore già apparsa in un piccolo ruolo in Un giorno questo dolore ti sarà utile.

Dree Hemingway è Jane, giovanissima aspirante modella appoggiata in una stanza in affitto presso casa di sedicenti amici del settore. Per ravvivare la stanza e renderla maggiormente accogliente, la ragazza deicide di arredarla a suo gusto comprando piccoli accessori e mobilia usata proveniente da quei poetici mercatini privati nei giardini americani. Quelli così pieni di storie da raccontare e oggetti da scoprire, di Carveriana ispirazione, come ad essere immersi in “Perché non ballate”, uno dei racconti più belli mai scritti da cotanto genio della letteratura d'oltreoceano. E' in uno dei giardini in cui si ferma Jane, che incontra Sadie, un'anziana signora silenziosa interpretata da Besedka Johnson, scelta nel cast per caso dopo essere stata notata da uno dei produttori esecutivi. Con il sogno fin da adolescente di diventare attrice, Besedka Johnson ha potuto realizzare il suo grande desiderio a 85 anni, poco prima della triste scomparsa avvenuta proprio lo scorso Aprile.

Che dire, uno dei film indipendenti americani più ricchi, suggestivi e interessanti degli ultimi anni. Un'opera che possiede una carica emotiva potente, non annoia e produce continui stimoli. E' impressionante la varietà tematica ed emozionale della narrazione, con dei colpi di scena che come bandierine da viaggio, segnano i punti salienti di una storia che procede senza peso, fino alla fine. Un leggero suspense tiene lo spettatore sempre all'erta, poiché egli sa più di quanto alcuni personaggi siano tenuti a sapere ed è dunque investito della tipica responsabilità narrativa dei film misteriosi.
L'andamento complessivo potrebbe sembrare apparentemente prevedibile, ma essendo abilmente vestito di particolari inusuali e recitato da attori splendidamente in grado di incarnare complessità psicologiche di una certa qual fattura, non è assolutamente possibile parlare di trama piatta o banale.
Sono gli attori che donano tridimensionalità alla trama già di per sé interessante, proseguendo su una strada stilisticamente indipendente che non vuole strafare e sfrutta al meglio le sue grandi possibilità. Una bella sorpresa senza eguali che racconta le cose belle delle anime che si vogliono fare compagnia.

Il tema dell'arricchimento economico si fa quasi metafora spirituale, poiché sortisce effetti positivi nelle vite di entrambe le protagoniste e quindi inizia a rappresentare arricchimento emotivo, di cuori ed emozioni. La mossa vincente all'interno di una storia così ricca di particolari, è stata quella di aver posto sullo sfondo la questione sessuale, relativa al lavoro che fa Jane (saltuaria attrice porno, hostess e accompagnatrice), quasi come mera informazione di servizio data per assodata, persino scontata. Solo grazie a tale scelta si è potuta approfondire in modo efficace e senza forzature, la psicologia di lei, giovane modella confusa dall'animo rock e un po' romantico.


Che dire delle ambientazioni? Il film è girato interamente in una Los Angeles completamente differente da quella che ci si potrebbe immaginare. Locations da sogno, giardini fioriti, strade al tramonto e parchi di riposo poetici donano alle riprese quell'atmosfera residenziale americana che non sempre viene resa con così tanta poesia. La tenerezza assoluta è riservata al cucciolo che dà il nome al film stesso, il cagnolino adorabile che Jane porta con sé in ogni dove, cane reale del regista.

Poesia pura! Guardatelo e non ve ne pentirete!!

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