martedì 29 novembre 2016

Ecco perché Gilmore Girls è da vedere


A poche ore dall'uscita della nuova mini-stagione"reunion" di Una mamma per amica, il popolo di internet insorge.


"Una noia mortale, Rory è completamente impazzita! 
E perché Dean lo si vede solo per tre secondi? 
Gli sceneggiatori non c'avevano voglia, il set fa schifo".

E invece ti spiego perché tutte queste argomentazioni mi sembrano ridicole.

EVOLUZIONE. La serie si è evoluta e ad oggi è un prodotto sul pezzo: si parla ormai di Twitter,  Facebook e addirittura Marie Kondo!
Siamo cambiati noi che dieci anni fa eravamo adoescenti dal brufolo facile, e sono, grazie a Dio, cambiati i personaggi.
Per fortuna Rory non è più la perfettina che un tempo ci piaceva tanto, è una donna che ha relazioni, viaggia, ed è in un momento delicato della sua vita in cui le sembra che niente vada come dovrebbe. 
Perché la vita va così e nessuno regala niente a nessuno, neanche a Rory Gilmore.  
Vogliamo concederle un momento  di confusione? Possiamo rispettare scelte diverse da quelle della santarellina repressa che si gingillava in noi quando a 15 anni sognavamo di essere lei? 
Daje tutta. Ce la possiamo fare. 
A 15 anni eravate le stesse di oggi che di anni ne avete 30? Mi auguro di no.

CONTEMPORANEITÀ. Oggi la serie parla di noi e del nostro tempo molto più sinceramente.  Evviva. Si parla di trentenni che lavorano troppo o troppo poco, di amicizie un po' meno affettate di quelle che venivano raccontate nelle prime stagioni e di rapporti madre-figlia un po' più sani. 

Mi è  sembrato un racconto tutto sommato coerente e verosimile, esteticamente carino, scritto bene e "nostalgicamente" attuale.

Che poi diciamolo, Dean è sempre stato più muffo di un carciofo.

martedì 21 giugno 2016

Lolo | La commedia sofisticata di Julie Delpy




Donne quarantenni: single in vacanza, manager in città. E quando la conquista del weekend diventa qualcosa di più? Guardate LOLO!


Siamo in un film di e con Julie Delpy (Violette), certo sempre gradevole grazie alla sua presenza e al suo tocco riconoscibile, ma comunque un po’ stiracchiato. 
Un omaggio alla commedia sofisticata degli anni 30-40. 


La cosiddetta commedia degli equivoci, arricchita di gag, citazioni (un occhiolino alla cinematografia nostrana e a The dreamers di Bertolucci) e vecchie musiche da film. 


E di sophisticated comedy qui ce n’è parecchia: ci sono gli esponenti della borghesia, ci sono le differenze tra diverse classi sociali, ci sono dialoghi brillanti (la specialità della Delpy, con battute che richiamano l’umorismo Alleniano) e infine le continue gag che in questo caso purtroppo diventano addirittura eccessive. 


I tre personaggi principali sono molto forti a discapito dei secondari, nonostante sia proprio uno di questi ultimi ad avere il ruolo di deus ex machina, di potenza salvifica che tutto arrangia e tutto svela, anche quell’arcano che la Delpy tira un po’ troppo per le lunghe. 


Stile vintage e tono contemporaneo per ciò che concerne dialoghi e tematiche, tra le quali figurano il complesso di Edipo, il bullismo, l’happening artistico e il topos della donna quarantenne artistoide, nevrotica e irrimediabilmente single, da sempre riproposto con successo dall'autrice.



Per chi si diverte a trovare riferimenti cinematografici e culturali nei film (così come ovunque)...altra citazione nella locandina/titolo.

Se stai pensando alla Lolita di Kubrick non sei per niente fuori tema ;)



Approfondisci la carriera di Julie Delpy QUI e QUI

domenica 1 maggio 2016

Ritals | La web serie che racconta due italiani a Parigi


Due italiani a Parigi: due Ritals, direbbero i francesi (in modo scherzoso eeeh!).

Oggi RITALS è anche una web serie made in Paris, girata da quattro italiani espatriati che, tra risate e dialoghi brillanti, incarnano e giocano con gli stereotipi dei nostri tempi.

Come ci vedono i francesi? Com’è la vera a vita a Parigi per un expat? Quali sono quelle piccole situazioni quotidiane un po’ surreali che capitano quando si vive in un altro paese?

Una serie molto ironica e vera che fa incontrare/scontrare la simpatia “romanaccia” del tipico italiano all’estero con quello charme francese che ti conquista fin dal primo episodio. Risate assicurate!

Rigorosamente da vedere con amici parigini al seguito ;)

(Sottotitoli in francese!)


LINK YOUTUBE: RITALS la web serie

lunedì 28 marzo 2016

L'Amore Corto | Una piccola storia a New York


Dimmi che hai voglia di un corto brillante, di una commedia romantica italiana a New York, di una bella riflessione contemporanea sull’amore, e ti dirò cosa guardare!

Non perderti L’AMORE CORTO, scritto e diretto da Valentina Vincenzini, giovane regista italiana partita oltreoceano per regalarci uno spaccato reale e contemporaneo sulla vita e il cinema di oggi.
Una bella metafora cinefila, divertente ed acuta sull’amore dei nostri giorni:  sempre troppo corto, troppo social e senza soldi per l’attrezzatura.

E siccome siamo bravi con le metafore, L’AMORE CORTO  per me è stato come innamorarsi durante una vacanza a Parigi: un amore low budget -  io prenoto, se lo perdo non importa - ma SURPRISE!, eccolo sul tuo stesso volo di ritorno!  All’inizio hai paura che sia un corto come tanti, mal recitato e traballante, ma poi lo guardi, gli sorridi e ti lasci sedurre.

Un bel corto indipendente che ha girato i festival di mezzo mondo e forse più, e che ha fatto incontrare il Belpaese e la Grande Mela con ironia, charme e originalità. Un’idea geniale!

Da non perdere se anche voi sognate almeno un dolly nella vostra vita ;-)


Guarda il corto QUI 
Pagina Facebook L'AMORE CORTO

mercoledì 24 febbraio 2016

Me and Earl and The Dying Girl | Quel fantastico peggior anno della mia vita


Sei frequenti questo blog conosci il genere di film che recensisco, c’è chi dice che sono praticamente tutti uguali, io dico di no, anche se spesso si somigliano. Se frequenti questo blog spero che sia perché questi film praticamente tutti uguali ti piacciono e in tal caso: questo post non ti deluderà.

Se cerchi un nuovo film un po’ indie, un po’ color pastello, un po’ cinefilo, romantico e cinico allo stesso tempo, divertente nonostante tutto, simile ad alcuni bei film che hai già visto, con quell’atmosfera lì che non sai molto descrivere: un film che sembrerebbe d’autore, in ogni modo girato bene, con quella bella luce che ti piace tanto… sei nel posto giusto.


Quel fantastico peggior anno della mia vita è la seconda regia del texano Alfonso Gomez-Rejon (e sì, uno che ha collaborato con Iñárritu o Scorsese, i film li gira bene) ed è il vincitore del Premio della Giuria e del Pubblico al Sundance 2015.

Greg ci racconta in voce off il suo ultimo anno di liceo, tra stranezze, passioni ed una vita che vorrebbe il più solitaria possibile, se solo la madre invadente e rompipalle non lo obbligasse a frequentare una compagna malata di leucemia. Una piccola storia di formazione sulla paura, l’amicizia, la creatività e la passione per il cinema.

Non è uno di quegli odiosi cancer-movies strappalacrime che non si sa ancora a chi possano veramente piacere: è una bella dramedy (dramatic comedy) che fa sorridere, fa tornare un po’ adolescenti (adolescenti intelligenti voglio dire) e fa riflettere.
Una regia frizzante ed un ritmo dinamico ne fanno un'opera leggera nonostante le tematiche.

Se ti piacciono lo stile di Restless, le tribù scolastiche di Juno, i toni pastello dei film di Anderson e il protagonista di Un giorno questo dolore ti sarà utile, goditi un buon momento davanti a questo film piacevole che soddisfa l’occhio e magari ti stupisce. 

lunedì 15 febbraio 2016

Il cinema che ti aspetti nel 2016 | NEWS



G I R L S

Il 21 febbraio andrà in onda la prima puntata della nuova serie di GIRLS. Nuove avventure per le quattro amiche di New York nate dalla penna di Lena Dunham

Ed è proprio l’autrice, regista ed interprete della serie, ad aver dichiarato ad inizio anno che dopo la sesta stagione (in onda nel 2017), la serie chiuderà. 

Si chiude una porta e sia apre un portone poiché la stessa Dunham probabilmente dirigerà Max, una nuova serie per HBO sul femminismo Degli anni ’60 ed interpretata da Zoe Kazan. 

J A S O N  R E I T M A N  

Già regista di Juno e Young Adult, il giovane canadese Reitman, si apre al mondo delle serie tv. Lo ha fatto l’anno scorso dirigendo Casual, serie andata in onda in America a fine 2015, e si prepara per girare la seconda stagione confermata grazie al buon riscontro ottenuto (i primi due episodi erano stati presentati al Toronto Film Festival). Si tratta della storia delle avventure di una donna single che si ritrova a vivere con fratello e figlia sotto lo stesso tetto. Arriverà in Italia? 


G R E T A  G E R W I G

La bella musa di Baumbach debutta alla regia con il film Lady Bird e lo aspettiamo quasi quanto un nuovo film in cui ci sia lei come attrice, perché in questo suo debutto probabilmente non comparirà, ma seguirà da vicino le vicende (autobiografiche?) di una giovane donna che dopo aver deciso di lasciare Sacramento, racconterà il suo ultimo anno passato in città.


J U L I E  D E L P Y 

Los Angeles. L’attrice affiancherà J. K. Simmons nella commedia The Bachelors diretta da Kurt Voelker. La storia sarà quella di un uomo vedovo alle prese nel ricostruirsi una vita sociale, sentimentale, lavorativa…



domenica 3 gennaio 2016

Irrational Man

 Photo: Entertainment One


L'annata cinematografica di My Blueberry Movie ricomincia sotto una buona stella, grazie al consueto rendez-vous di fine anno con Woody Allen. Quanto ci erano mancati quei titoli in Windsor che se ne stanno lì, bianchi su nero, prima dell'inizio di un suo film?
Woody gioca in casa, ambientando la sua nuova fatica nel campus universitario di una cittadina tranquilla, che però saprà riservare qualche sorpresa. 

Joaquin  Phoenix e Emma Stone sono i protagonisti di questa commedia intellettuale, dal ritmo sorprendentemente brillante, che inizia romantica per poi trasformarsi senza preavviso, come da titolo, in una black comedy piacevolmente studiata.  

Phoenix, da ninfomane alcolista in The Master prima, ad anima romanticamente inquieta in Her poi, passa con abile disinvoltura da un ruolo all'altro, fino a calarsi, per il maestro Allen, nei panni di un professore di filosofia dalla fiaschetta facile, appesantito da uno stile di vita poco appassionante e corteggiato da una studentessa tanto ingenua quanto smaliziata. 

Ed è tra un caffè e l'altro che, nel ridente Stato del Rhode Island, un filosofo solitario con un debole per lo scotch si vede rifiorire, diventando il buon motore di una storia dedicata ad uno dei temi in assoluto più cari a Woody Allen: il caso. 

E non è un caso, giustamente, se tra un cliché Alleniano e l'altro, ritornano anche vecchi scenari che più che una noiosa ripetizione, si direbbero quasi nostalgici: c'è il noir di Match Point, c'è la leggerezza di Scoop, il romanticismo di Manhattan... insomma, non sarà il capolavoro dell'anno, ma un appassionato del cinema di Woody Allen non dovrebbe perderselo!

Chi di voi lo ha già visto?