Donne quarantenni: single in vacanza, manager in città. E quando la conquista del weekend diventa qualcosa di più? Guardate LOLO!
Siamo in un film di e con Julie Delpy (Violette), certo sempre gradevole grazie alla sua presenza e al suo tocco riconoscibile, ma comunque un po’ stiracchiato.
Un omaggio alla commedia sofisticata degli anni 30-40.
La cosiddetta commedia degli equivoci, arricchita di gag, citazioni (un occhiolino alla cinematografia nostrana e a The dreamers di Bertolucci) e vecchie musiche da film.
E di sophisticated comedy qui ce n’è parecchia: ci sono gli esponenti della borghesia, ci sono le differenze tra diverse classi sociali, ci sono dialoghi brillanti (la specialità della Delpy, con battute che richiamano l’umorismo Alleniano) e infine le continue gag che in questo caso purtroppo diventano addirittura eccessive.
I tre personaggi principali sono molto forti a discapito dei secondari, nonostante sia proprio uno di questi ultimi ad avere il ruolo di deus ex machina, di potenza salvifica che tutto arrangia e tutto svela, anche quell’arcano che la Delpy tira un po’ troppo per le lunghe.
Stile vintage e tono contemporaneo per ciò che concerne dialoghi e tematiche, tra le quali figurano il complesso di Edipo, il bullismo, l’happening artistico e il topos della donna quarantenne artistoide, nevrotica e irrimediabilmente single, da sempre riproposto con successo dall'autrice.
Per chi si diverte a trovare riferimenti cinematografici e culturali nei film (così come ovunque)...altra citazione nella locandina/titolo.
Se stai pensando alla Lolita di Kubrick non sei per niente fuori tema ;)
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