A poche ore dall'uscita della nuova mini-stagione"reunion" di Una mamma per amica, il popolo di internet insorge.
"Una noia mortale, Rory è completamente impazzita!
E perché Dean lo si vede solo per tre secondi?
Gli sceneggiatori non c'avevano voglia, il set fa schifo".
E invece ti spiego perché tutte queste argomentazioni mi sembrano ridicole.
EVOLUZIONE. La serie si è evoluta e ad oggi è un prodotto sul pezzo: si parla ormai di Twitter, Facebook e addirittura Marie Kondo!
Siamo cambiati noi che dieci anni fa eravamo adoescenti dal brufolo facile, e sono, grazie a Dio, cambiati i personaggi.
Per fortuna Rory non è più la perfettina che un tempo ci piaceva tanto, è una donna che ha relazioni, viaggia, ed è in un momento delicato della sua vita in cui le sembra che niente vada come dovrebbe.
Perché la vita va così e nessuno regala niente a nessuno, neanche a Rory Gilmore.
Vogliamo concederle un momento di confusione? Possiamo rispettare scelte diverse da quelle della santarellina repressa che si gingillava in noi quando a 15 anni sognavamo di essere lei?
Daje tutta. Ce la possiamo fare.
A 15 anni eravate le stesse di oggi che di anni ne avete 30? Mi auguro di no.
CONTEMPORANEITÀ. Oggi la serie parla di noi e del nostro tempo molto più sinceramente. Evviva. Si parla di trentenni che lavorano troppo o troppo poco, di amicizie un po' meno affettate di quelle che venivano raccontate nelle prime stagioni e di rapporti madre-figlia un po' più sani.
Mi è sembrato un racconto tutto sommato coerente e verosimile, esteticamente carino, scritto bene e "nostalgicamente" attuale.
Che poi diciamolo, Dean è sempre stato più muffo di un carciofo.