I viaggi di Xavier: così il regista Cédric Klapisch ha
chiamato la sua fortunata e cosmopolita trilogia che, dopo L’Appartamento spagnolo e Bambole
Russe, trova il suo degno compimento in Casse-tête
Chinois, Rompicapo a New York . Esce a dodici anni di distanza dal primo film della
saga, la nuova avventura di Romain Duris: Dopo
Barcellona, Parigi, Mosca e Pietroburgo,
si vola nella Grande Mela, non necessariamente quella affollata di
turisti e inquadrature spettacolari, bensì quella più folkloristica di una
Chinatown colorata, pittoresca e immersa nella poesia di danze cinesi
silenziose ed aggraziate.
Dalla generazione Erasmus alla generazione
slackers: un protagonista in crisi ed in preda ad una vita complicata, ancora
una volta, si barcamena tra famiglia, amici di vecchia data e un romanzo da
ultimare. Ma cosa si cela dietro a questo complicato sistema di matrioske
d’amore dal profumo complicato?
Klapisch torna a far viaggiare i suoi protagonisti ormai
adulti facendoli approdare, come a chiudere un ciclo biografico-narrativo, là
dove tutto ebbe inizio, dove lui stesso svolse i suoi studi di cinema e dove è
sempre dolce ritornare. (In francese il regista direbbe di aver bouclé la boucle, di essere tornato al
punto di partenza) ...
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