lunedì 27 ottobre 2014

Magic in the Moonlight






Woody Allen, jazz e giochi di magia   

E' tra i paesaggi di una Provenza dalle sfumature aranciate che Woody Allen ambienta la sua nuova comedy europea, un po' misteriosa e un po' magica, dalla fotografia filtrata, il sole fra i capelli e un humour a tratti spento.

Sarebbe più facile raccontare Magic in the Moonlight per esclusione, giocando a scoprire a quale film non assomigli, e allora si potrebbe dire che non è uno dei film-cartolina tipici dell'ultimo Woody, che non è un dramma dall'intrigo complicato, né un thriller sensuale.

Si tratta piuttosto di un'opera creata come da una fusione (non del tutto riuscita) delle tematiche preferite di Woody Allen, riproposte senza sprint all'interno di una trama troppo poco originale. Magic in the Moonlight  rappresenta l'ideale fusione tra il cinema classico di Woody Allen e quello più recente: convivono, non sempre bene amalgamate, un'idea di nostalgia unita alla semplicità delle sue ultime storie. 

Fanno l'occhiolino ai suoi film passati la magia, l'illusionismo e i giochi di prestigio (da sempre grandi passioni personali del regista), gli anni '20 e il jazz, elegante binomio diventato quasi un marchio di fabbrica, i quesiti sull'aldilà e il cinismo nei confronti della religione, della morte o dell'amore, corredato, come ai vecchi tempi, di citazioni filosofiche senza speranza.

Dalla sua cinematografia recente, invece, Woody Allen prende in prestito l'utilizzo di attori molto più conosciuti, le ambientazioni europee lontane dai quartieri di Brooklyn e Manhattan degli anni '70, una trama più lineare e uno stile meno nevrotico che inevitabilmente si fa anche più piatto e meno pungente. 

               
                    - I can't forgive you, only God can forgive you.
                    - But you said there is no God.
                    - Precisely my point.







martedì 7 ottobre 2014

St. Vincent | Bill Murray, Bob Dylan, walkman e giardini




E’ stata diffusa in rete da poco ma è già virale sul web: una poetica clip di Bill Murray che canticchia Bob Dylan con il walkman appeso al collo e immerso in un’atmosfera da film indipendente americano di quelli che senza neanche averli visti sai che ti faranno bene. Siamo in un giardino un po’ decadente “alla Bobby Long”… 

Clicca sul LINK per vedere la CLIP !

- St. Vincent sarà l’esordio al lungometraggio di Theodore Melfi, giovane sceneggiatore, regista e produttore indipendente americano (seguitelo su Twitter per aneddoti, foto, clip e curiosità sul film: @theodoremelfi)  

- Il film è stato presentato in anteprima mondiale al Toronto International Film Festival e si è classificato secondo per il premio People's Choice Award come Miglior Film dopo The Imitation Game di Morten Tyldum. Un occhiolino alle musiche che saranno di Theodore Shapiro
- Bill Murray interpreta un veterano di guerra alle prese con i nuovi vicini di casa, tra cui un ragazzino con il quale inizierà un'amicizia particolare presumibilmente stemperata dai suoi sguardi ironici, amorevoli, rassegnati o nostalgici...

- CAST: Melissa McCarthy, Naomi Watts, Chris O'Dowd, Terrence Howard, Jaeden Lieberher, Lenny Venito, Nate Corddry, Dario Barosso, Kimberly Quinn, Donna Mitchell, Ann Dowd, Scott Adsit, Reg E. Cathey, Deirdre O'Connell, Ray Iannicelli.

Guarda il Trailer!!