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mercoledì 16 ottobre 2013

The Bling Ring


E’ l’ultima opera scritta e diretta da Sofia Coppola. Presentata allo scorso Festival di Cannes ha inorridito e incantato pubblico e critica.
In realtà questo film è un cortometraggio mancato molto interessante. Una rappresentazione veritiera e un po’ noiosa (come lo è nella realtà, quindi realistica) della vuotaggine contemporanea di adolescenti prossimi all’implosione. 
La storia in sé manca alquanto d’azione ed essendo sempre uguale a se stessa risulta ridondante, a tratti ridicola, un po’ facile.
La trama vede una baby gang di adolescenti alle prese con dei furti nelle più ricche e sontuose ville di Los Angeles, compresa la vera casa di Paris Hilton. Il ritmo movimentato ma poco allettante ci conduce, alla fine, verso l'unico momento del film in cui succede qualcosa di differente. Ciò che spinge di più alla visione è la sola curiosità di poter sbirciare nei salotti deserti delle case immense, come castelli incantati dal lusso e dalla solitudine.
Gli attori son sembrati più incompetenti del previsto: nonostante le grandi aspettative  su Emma Watson, è stato impossibile per me prescindere dall’imbarazzo di fronte ad una recitazione talmente caricata, quasi di plastica. I bagliori e le scintille delle ville hollywoodiane sono state la sola ed unica valida cornice per una tela troppo povera che la Coppola non ha saputo addobbare. Le scelte musicali, invece, si sono rivelate coerenti con il tema, la narrazione e l'età dei protagonisti.

Un reportage fashion verité non riuscito ma assolutamente da guardare nonostante i difetti. 

sabato 13 aprile 2013

Waiting for "The Bling Ring"


Prima della recensione del prossimo blueberrymovie, che ho intenzione di scrivere a breve,
non posso resistere alla tentazione di dedicare un intero post a colei che, pur con pochissimi film, è riuscita ad esprimere al meglio la sua poetica registica ineccepibile con uno stile personalissimo ed amabile.
Il tocco indie del primo lungometraggio (Il giardino delle vergini suicide), il romanticismo sconfinato e silenzioso del secondo (Lost in Traslation), i colori pastello macaron-pop del terzo (Marie Antoinette) e le atmosfere tenui e decadenti delle lenti Zeiss di papà nel quarto (Somewhere), ci portano a domandarci: come sarà il prossimo film di Sofia Coppola?


Ancora poco si sa di The Bling Ring se non un accenno alla trama (la storia vera di una gang specializzata in furti glamour presso celebri ville a Beverly Hills), ma già dal magnifico poster è facile intendere quanto gusto e novità si celino dietro a scelte registiche sempre nuove e mai banali.
Si intuisce la leggiadria e l'estro di un'artista che si disinteressa ad ogni regola e si reinventa, ad ogni film, un modo di fare cinema profondamente personale (come sta attualmente facendo anche Lena Dunham).
Ci sono ancora poche donne nel cinema ma quelle che ci sono, è ormai evidente, danno filo da torcere a tutti i registi uomini del mondo in quanto a rivoluzionarietà, autorialità ed innovazione. Essere contemporanei è la parola d'ordine e le pioniere del nuovo cinema contemporaneo ci stanno lavorando bene, perchè lungi dall'essere sterili femministe frustrate che combattono solo a parole, si rivelano essere vere donne sicure dei propri talenti, che in silenzio e disinteressate alla competizione maschile, si spianano una strada artistica mai frivola e dal gusto estetico raffinato.


I miei tre motivi per non perderlo:

- Scritto e diretto da Sofia Coppola, anche questo film è stato prodotto in parte dal fratello Roman (co-sceneggiatore di Moonrise Kingdom che da poco ha ri-collaborato con Wes Anderson per i tre spot d'autore di Prada)
- Dal trailer sembra la versione girly di un film di Tarantino, inframezzato da scritte nere su sfondo giallo e musica coinvolgente da cui aspettarsi bei colpi di scena.
- Così come la dolce Cleo di Somewhere (Elle Fanning) poteva sembrare il ritratto di bambina della Charlotte di Scarlett Johansson in Lost in Traslation, qui, Emma Watson potrebbe essere la versione bad girl della cresciuta Cleo, come a raccontare sempre un'unica storia tutta al femminile degna dei migliori romanzi di formazione.