venerdì 11 ottobre 2013

Dan Invited Hannah Over For Dinner

Un film di  Patrick T. Lo con Nika Mistruzzi e Ryan Fisher. Canada, 2012


Ispirato ad un episodio realmente accaduto nell'esperienza familiare del filmmaker Patrick T. Lo, il corto rappresenta un'intenzione terapeutica di esorcizzare un accadimento personale: una pratica molto diffusa tra i registi più o meno giovani, che apre sempre più il fare cinema indipendente all'autobiografia e rende le atmosfere delle storie continuamente più familiari, personali, ricche di sentimenti delicati da giudicare e talvolta comprendere.
Sono dieci minuti d'autore che raccontano la storia di Dan, il quale una sera, splendente nel suo sorriso, contro qualsiasi aspettativa, invita a cena a casa la fidanzata Hannah.
La vicenda è raccontata da una voice over british che traduce in parole i sentimenti di una giovane donna in balìa di se stessa. Le parole di Kevan Brighting (voce molto nota nel panorama cinematografico indipendente) suonano calde, profonde e descrivono situazioni bizzarre, accompagnate da piccole scene metaforiche d'intermezzo (fiori che sbocciano, pesci in un acquario, anelli di fidanzamento).

Gli stili principali di ripresa sono due e si alternano con classe: il primo è molto composto, dalla fotografia intensa, con immagini curate nei movimenti e nella scenografia d'interni non casuale. Il secondo è al contrario, più sporco e mosso ed è utilizzato durante le scene d'esterni. Queste ultime, girate secondo la pratica del guerrilla filmmaking nella metrò, in presenza di persone ignare d'esser riprese in video, sono più casuali e conservano un aspetto metropolitano che dà ossigeno all'intero cortometraggio. Nonostante siano poche rispetto alle scene in casa di lui o ai ricordi di lei da bambina, le riprese in strada o sotterranee riescono far respirare tutto il resto della narrazione, tanto ben eseguita tecnicamente da poter quasi risultare leggermente posticcia. Nel complesso, ne deriva un ensemble stilistico riuscito particolarmente bene.

Le scene nel metrò, girate a Toronto, in cui Hannah deve raggiungere casa di Dan, sono anche quelle in cui si dà un'immagine concreta ai suoi pensieri nonché alle piccole preoccupazioni quotidiane che la incupiscono: sono i primi minuti del film e sono fondamentali per cercare di capire cosa si nasconda dietro i suoi occhi di ghiaccio spaventati. Girato in digitale con una Panasonic AF100, questo film, rappresenta la strada migliore verso il lungometraggio ovviamente indipendente.

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