Quale maestria narrativa, per raccontare la fine
dell'idillio. Quel “per sempre” sorridente che si usura con il tempo. The Division of Gravity è un
racconto al presente collegato al passato: immagini e ricordi si sfuggono e
ritornano, giustificando la fine di un amore che altrimenti non si potrebbe
concepire. Un fotografo molto preso dal lavoro pian piano dimentica la sua
giovane sposa.
Un'ottima fotografia accompagna le riprese di
dettagli, spiagge, fotografie e pareti silenziose. La recitazione dei due
attori è passionale, spontanea e dolorante: ogni sguardo o sospiro sembra sia perfettamente
al suo posto. Un equilibrio narrativo ed estetico speciale rende la visione
piacevole, fotograficamente interessante ed emotivamente intensa. Un dramma
perfettamente bilanciato che trova la sua dimensione in otto minuti in densi di
tutto ed il suo contrario. Il gioco è di contrasti tematici ed amorosi, di fili
che si spezzano e cornici che si scheggiano, eppur tutto funziona.
Lo stesso tema di contrasto, rimanendo nella
filmografia del regista Rob Chiu, anche sceneggiatore e montatore dei suoi
lavori, si trova anche nel suo primo cortometraggio Fear/Love con cui
egli indaga tutt'altre tematiche giovanili quali il bullismo, la violenza, la
paura, e lo fa in modo quasi subliminale, evocando sensazioni che pur non
essendo veramente esplicite, portano con sé un carico emotivo in continuo
crescendo. Non c'è più dramma d'amore qui, bensì un dramma sociale, raffreddato
anche da una fotografia quasi completamente de-saturata e virata leggermente
verso i toni del ghiaccio e del blu scuro.
La fotografia torna normale, l'esposizione con la
luce naturale torna realistica nell'ultimo corto del regista, Once, When We Were Young, in cui la tematica rimane poco leggiadra, sempre correlata al
disagio giovanile e metropolitano, alle armi, alla periferia, alle zone della
metropoli più sensibili in cui i capi banda controllano i territori e il
sorriso delle ragazze innamorate si fa aspettare. Il mondo brucia. E' la fine
delle amicizie, è la fine dell'infanzia. Apocalittico e raccontato da una voice
over misteriosa.
Visto come parli della fotografia devo assolutamente guardarlo! La fotografia è da sempre uno degli aspetti più importanti per me :) Sembra molto bello , aspetterò il mood giusto per guardarlo però (eheh)
RispondiEliminaMi sono persa un bel po' di post, ma di bello c'è che adesso ne avrò molti nuovi da leggere e tanti film da mettere in lista! :)
Ciao! Ben ritrovata, ti capisco perché anche io sto avendo pochissimo tempo! :) grazie e fammi sapere quando lo vedi!
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