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lunedì 15 febbraio 2016

Il cinema che ti aspetti nel 2016 | NEWS



G I R L S

Il 21 febbraio andrà in onda la prima puntata della nuova serie di GIRLS. Nuove avventure per le quattro amiche di New York nate dalla penna di Lena Dunham

Ed è proprio l’autrice, regista ed interprete della serie, ad aver dichiarato ad inizio anno che dopo la sesta stagione (in onda nel 2017), la serie chiuderà. 

Si chiude una porta e sia apre un portone poiché la stessa Dunham probabilmente dirigerà Max, una nuova serie per HBO sul femminismo Degli anni ’60 ed interpretata da Zoe Kazan. 

J A S O N  R E I T M A N  

Già regista di Juno e Young Adult, il giovane canadese Reitman, si apre al mondo delle serie tv. Lo ha fatto l’anno scorso dirigendo Casual, serie andata in onda in America a fine 2015, e si prepara per girare la seconda stagione confermata grazie al buon riscontro ottenuto (i primi due episodi erano stati presentati al Toronto Film Festival). Si tratta della storia delle avventure di una donna single che si ritrova a vivere con fratello e figlia sotto lo stesso tetto. Arriverà in Italia? 


G R E T A  G E R W I G

La bella musa di Baumbach debutta alla regia con il film Lady Bird e lo aspettiamo quasi quanto un nuovo film in cui ci sia lei come attrice, perché in questo suo debutto probabilmente non comparirà, ma seguirà da vicino le vicende (autobiografiche?) di una giovane donna che dopo aver deciso di lasciare Sacramento, racconterà il suo ultimo anno passato in città.


J U L I E  D E L P Y 

Los Angeles. L’attrice affiancherà J. K. Simmons nella commedia The Bachelors diretta da Kurt Voelker. La storia sarà quella di un uomo vedovo alle prese nel ricostruirsi una vita sociale, sentimentale, lavorativa…



venerdì 28 giugno 2013

Juno

Un film di Jason Reitman con Ellen Page e Michael Cera. 2007, USA.

Ha vinto al Festival Internazionale del Film di Roma ed è l'ottima opera seconda e indipendente di Reitman, secondo film dopo Thank You For Smoking.

E' l'opera che segna anche l'inizio del riuscito sodalizio tra il regista e la sceneggiatrice Diablo Cody (premio Oscar proprio per Juno), matrimonio artistico che li rivede insieme nel 2011 per Young Adult. I suoi dialoghi assurdi rappresentano sempre il tocco speciale in più che ogni film vorrebbe avere, per ottenere quella consueta brillante ironia che quando investe una commedia indipendente, poi la trasforma in vero e proprio capolavoro.

L'autunno nel Minnesota inizia presto, le foglie dei vialetti cominciano a cadere mentre i ragazzi vanno a scuola e di pomeriggio escono con gli amici.
Tutto iniziò con una poltrona” racconta Juno bevendo da una bottiglia di succo con fare ribelle prima di diventare una poetica animazione nei titoli di testa più belli mai visti prima: indie e sofisticati, vedono lei, la protagonista del film, camminare e camminare, fino ad immergersi nella realtà live action, sotto, neanche a dirlo, una delle colonne sonore più perfette della storia del cinema, con brani scelti, di prima qualità da riascoltare all'infinito, primo tra tutti quello d'incipit che suona sui titoli raccontando già la sua storia “All I Want is You”.

Un viaggio tra le stagioni di una vita giovane alle prese con “uno scarabocchio che non si può più cancellare”, immersa in scenografie curate nei minimi dettagli, sfondi dai colori caldi, ricchi di oggetti particolari, pop e fotografie sui muri.

Il cinismo irriverente è la chiave di lettura principale dell'intero film che punta molto sul carattere e sulla personalità di Juno, Maghetta per gli amici, (Ellen Page), sedicenne, eccentrica e spaesata, piccola ribelle incinta che si ritrova dunque ad affrontare una fase delicata della vita di una giovane donna, resa meno drammatica dall'umorismo tagliente e dalla feroce ironia che lei stessa usa per tirarsi fuori situazioni scomode, e continuare ad osservare il suo mondo noncurante di ogni regola o schema, vagando con una pipa in bocca, per giardini arredati e vialetti colorati a cercare dei genitori adatti al il “fagiolo che sta cuocendo”.

Quelli perfetti saranno Mark e Vanessa: una di quelle coppie “belle anche in bianco e nero” che inevitabilmente nascondono poi irrisolte questioni d'amore, e, a proposito di amore, come non parlare di Bleeker (Michael Cera)? Grande amico di vita di Maghetta, timido e sincero, è la personaggio costante del film, a volte invisibile ma nel complesso sempre presente nella sua infinita tenerezza/inettitudine.

Il tema quasi principale è quello della forza, del carattere femminile che in qualche modo prevalgono sull'uomo un po' più incapace di gestire le proprie emozioni, più impacciato (Bleeker) o più spaventato ed immaturo (Mark).
Altro tema affascinante, l'attrazione sensuale, un po' sconveniente, ma percepibile fin dal principio tra Juno e Mark: è il grande non-detto, non-narrato del film, che poi alla fine rappresenta la goccia che, come fosse un deus ex machina, conduce i personaggi alla consapevolezza. Ci sarà chi decide di continuare a lottare, chi dichiarerà il proprio innocente amore o confesserà le proprie debolezze...

Altro appunto non meno importante, il rapporto d'amore non convenzionale gestito anche all'interno della sfera familiare: le relazioni tra padre-figlia, matrigna-figlia, fuori da ogni stereotipo, sembrano quasi amichevoli, sinceramente turbolente ma intense, e poi c'è il coraggio di lei, Juno, che è la vera spinta all'interno della narrazione, nonostante la giovane età è una di quelle che non hanno paura di affrontare la realtà, non se la raccontano e sono capaci di esprimere un'emozione senza fronzoli. Ammirevole.

E' cinema indipendente nelle inquadrature “alla Anderson”, frontali, fatte di dettagli e particolari, nella presentazione quasi fumettistica di alcuni personaggi, magari introdotti da una voice over e illustrati da immagini descrittive nelle loro caratteristiche e bizzarrie .
Un “Favoloso mondo di Amélie” in salsa indie-pop americana che dunque si trasforma nel favoloso mondo di Juno, fatto da una realtà avulsa dalla normalità, dalla monotonia e ricca di sfumature, storie divertenti da raccontare e discorsi da affrontare senza peli sulla lingua.







lunedì 18 marzo 2013

Young Adult


Un film di Jason Reitman con Charlize Theron. USA, 2011



Ottima commedia amara per Reitman che, dopo il cinico e leggero humor di Juno, inizia a riflettere sul passato e sul presente, con la disillusione di un'aspettativa infranta.

Una donna senza qualità, eroina mediocre e irrisolta, destinata alla perpetua frustrazione.
Questa la donna-diablo dipinta dall'angelica mano di Diablo Cody, che, dopo Juno, torna a scrivere per Reitman, componendo un ritratto disarmante di Mavis, suo struggente ed infelice alter-ego incarnato da Charlize Theron: una stanca 37enne ex reginetta della scuola che, dopo essere scappata dalla provincia ed aver posto deboli radici a Minneapolis, è costretta a volgere lo sguardo al passato.
Luoghi comuni crescono: la bionda bad girl psicotica del liceo con tendenze autolesioniste non è cambiata e sotto le note di una colonna sonora perfettamente nostalgica dal sapore indie, intraprende il suo viaggio verso la redenzione, pronta a riconquistare, in nome di un brivido quasi dimenticato, il ragazzo che la faceva sognare.
L'ingenua normalità della vita di provincia torna ad essere fonte di continue illusioni e delusioni per Mavis che, se agli occhi di chi è restato risulta una vincente, non può che constatare sempre più il suo ridicolo fallimento.
Seppur maggiormente stereotipato e, dunque, più banale, ecco aggiunto un nuovo personaggio al vagamente poetico “gruppo degli inetti” di musiliana ispirazione, sempre pronto ad accogliere senza pietà le inabilità alla vita dell'uomo contemporaneo, tanto ripiegato su sé stesso da diventare a sua volta niente più che serica nullità.

E' un po' un tema ricorrente in questo tipo di cinema il cosiddetto ritorno all'ovile, quel viaggio che si intraprende verso il proprio passato, le origini o i luoghi d'infanzia: un viaggio che ha esiti diversi per ogni personaggio, come se nel gran giorno del giudizio universale si dovesse ritornare indietro ed attendere un'eventuale pena da espiare. E se la scrittura di Diablo Cody non può che essere una garanzia per la buona riuscita di una sceneggiatura, il vero punto di forza sta nell'accoppiata vincente di due estetiche che scivolano insieme sulle strade d'america al tramonto con immagini pop di nastri e musicassette che ballano sotto le nostalgiche note un po' sgualcite delle 4 Non Blondes o dei The Replacements.

Solitudini disordinate in viaggio.