Un
film di Jason Reitman con Charlize Theron. USA, 2011
Ottima
commedia amara per Reitman che, dopo il cinico e leggero humor
di Juno, inizia a riflettere sul passato e sul presente,
con la disillusione di un'aspettativa infranta.
Una
donna senza qualità, eroina mediocre e irrisolta, destinata alla
perpetua frustrazione.
Questa
la donna-diablo dipinta dall'angelica mano di Diablo Cody, che,
dopo Juno,
torna a scrivere per Reitman, componendo un ritratto disarmante
di Mavis, suo struggente ed infelice alter-ego incarnato da Charlize
Theron: una stanca 37enne ex reginetta della scuola che, dopo
essere scappata dalla provincia ed aver posto deboli radici
a Minneapolis, è costretta a volgere lo sguardo al passato.
Luoghi
comuni crescono: la bionda bad
girl psicotica del
liceo con tendenze autolesioniste non è cambiata e sotto le
note di una colonna sonora perfettamente nostalgica dal sapore indie,
intraprende il suo viaggio verso la redenzione, pronta a
riconquistare, in nome di un brivido quasi dimenticato, il
ragazzo che la faceva sognare.
L'ingenua
normalità della vita di provincia torna ad essere fonte di continue
illusioni e delusioni per Mavis che, se agli occhi di chi è
restato risulta una vincente, non può che constatare sempre più
il suo ridicolo fallimento.
Seppur
maggiormente stereotipato e, dunque, più banale, ecco aggiunto un
nuovo personaggio al vagamente poetico “gruppo degli inetti”
di musiliana ispirazione, sempre pronto ad accogliere senza
pietà le inabilità alla vita dell'uomo contemporaneo,
tanto ripiegato su sé stesso da diventare a sua volta niente
più che serica nullità.
E'
un po' un tema ricorrente in questo tipo di cinema il cosiddetto
ritorno all'ovile, quel viaggio che si intraprende verso il proprio
passato, le origini o i luoghi d'infanzia: un viaggio che ha esiti
diversi per ogni personaggio, come se nel gran giorno del giudizio
universale si dovesse ritornare indietro ed attendere un'eventuale
pena da espiare. E se la scrittura di Diablo Cody non può che essere
una garanzia per la buona riuscita di una sceneggiatura, il vero
punto di forza sta nell'accoppiata vincente di due estetiche che
scivolano insieme sulle strade d'america al tramonto con immagini pop
di nastri e musicassette che ballano sotto le nostalgiche note un po'
sgualcite delle 4 Non Blondes o dei The
Replacements.
Solitudini
disordinate in viaggio.
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