Un film
di Lee Kirk con Jenna Fischer, Chris Messina. USA, 2012
E' il
debutto dietro alla macchina da presa di Lee Kirk, già scrittore di
cortometraggi e commedie, è stato presentato al Tribeca Film
Festival di New York (che vanta, tra i suoi fondatori nel 2002, anche
Robert De Niro) ed è stato defito una dramedy ovvero
una commistione di contenuti divertenti e seri in bilico tra commedia
e dramma romantico.
Ma
l'uomo tanto sperato arriva, sotto metite spoglie: l'amore non mente
mai, dunque, che egli indossi tuta e scopa per pulire le gabbie di un
zoo (galeotta fu la scimmia molestata) o l'uniforme argentea
dell'uomo di latta, l'artista silenzioso agli angoli delle strade
testimone nascosto delle vite che lo sfiorano, Janice non si sbaglia.
Prendi
un pennello e pochi trucchi: così un mimo trampoliere per le vie
della fredda città si ritrova a scandire la vita di una donna
romantica alla ricerca di un senso da dare alla propria esistenza,
ammesso che sia effettivamente necessario farlo.
Una
commedia romantica dal risvolto banalmente sdolcinato, che rinchiude
in sé gli stereotipi classici della comedy tradizionale riletti però
in chiave melensa, ai limiti del lamento e del piangersi addosso,
senza l'ironia e l'irriverenza che spesso rendono il genere
piacevolmente brillante.
Un
inizio da film indipendente, con Tim (Chris Messina) che si trucca
per mostrare se stesso al mondo indifferente, e che purtroppo poi
sfuma nella piatta normalità della commedia convenzionale.
Una
soluzione banale che non impedisce, però, l'apprezzamento generale
del film, che vuole indagare l'infelicità e l'alienazione dell'uomo
postmoderno che, trottola su se stesso, non riesce a scorgere nulla
che non sia la sua stessa scia di tristezza che lo avvolge,
soffocandolo, in un vortice difficile da arrestare.
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