Un
film di Todd Louiso con Melanie Lynskey e Christopher Abbott. USA,
2012
Ha
aperto il Sundance Film Festival 2012 per la regia del poco più che
quarantenne attore-regista americano Todd Louiso al suo terzo
lungometraggio: Hello I must be going (“Come la prima volta”
in Italia) è una commedia romantica di tutto rispetto, divertente e
pungente, sulla presa di coscienza di sé anche e soprattutto quando
ogni certezza sembra in procinto di crollare.
Perchè
tutto rimanga uguale tutto deve cambiare si direbbe parafrasando il
celebre scrittore italiano, nonché scorrendo la trama di un film
dissacrante che vede Amy (Melanie Lynskey) donna sull'orlo di un
crisi i nervi, tradita e neo divorziata costretta a tornare a casa
dei genitori, intraprendere un'intima amicizia con Jeremy
(Christopher Abbott, il fidanzato di Marnie nella serie americana
Girls di Lena Dunham) attore diciannovenne tenero e tormentato
creduto gay dalla madre ed intento a lasciarglielo credere.
Una
differenza anagrafica importante ed un ritorno all'istintività dei
sentimenti, per una boccata d'ossigeno fin troppo a lungo negata
all'interno di rapporti soffocanti destinati al fallimento.
Lei
è una Bridget Jones contemporanea, la cui unica grande abilità
sembra quella di distruggere ogni rapporto sano della propria vita:
ingenuamente goffa, si barcamena tra gli inconvenienti di
un'esistenza che le è scappata di mano e lo fa con grande ironia e
affilato cinismo che la vedono scoppiare grottescamente e divertita
in fragorose risate nei momenti meno opportuni, prendendosi anche
gioco dell'ipocrisia e del bigottismo della sua famiglia, dai quali,
ed è proprio al limite, cerca di non farsi inglobare.
Un
progressivo spogliarsi da tutti i risentimenti covati negli anni
insieme all'anima simile che la porta a comprendere la sua vera
essenza di donna all'apparenza fragile ma più che consapevole di se
stessa. Una tematica quanto mai attuale quella del ritorno al nido
dei genitori dopo un tentativo di vita fallito e la conseguente
amarezza del dover tornare ad essere ospitata in una casa che ormai è
troppo diversa da come ce la si aspetta.
Nella
colonna sonora brillante ed allegra spiccano i diversi brani scritti
e cantati da Laura Veirs, cantautrice folk americana dal sound
sbarazzino e leggero quasi a ricordarci la fantastica soundtrack di
Juno, le cui sonorità si avvicinano amabilmente.
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