Ieri
pomeriggio, mentre scoprivo su youtube una nuova vlogger di libri e
cinema molto simpatica e piacevole da ascoltare, PennyLane1202 (che
ringrazio per avermi ispirata), mi sono imbattuta nella sua
video-recensione di To Rome With Love in cui diceva di non averlo apprezzato particolarmente.
E'
abbastanza noto quanto, questo film, non abbia fatto impazzire quasi
nessuno senza distinzioni tra pubblico e critica: considerato una
cine-cartolina inutile, girata per perdere un po' di tempo e soldi,
io non sono mai stata completamente d'accordo con queste opinioni,
così dichiaro che è giunta l'ora, anche per me, di uscire allo
scoperto.
Cercherò
di non fare paragoni con i più di quaranta film che Woody Allen ha
all'attivo, la maggior parte dei quali incommensurabili capolavori,
perché è una pratica che non trovo giusta per nessun film o
regista; è legittimo, anzi doveroso, contestualizzare le varie opere
filmiche all'interno di una carriera tanto vasta quanto geniale,
trovarne elementi comuni, fare voli pindarici, collegamenti vari, ma
filosofeggiare su quanto i suoi ultimi lavori non siano di certo
all'altezza di Manhattan o Io e Annie lo trovo anacronistico e
discretamente radical chic.
Sì,
alcune critiche sono da fare: manca la solidità di una trama
concreta, non c'è un vero protagonista di spicco essendo un film
corale, ma anche la coralità inevitabilmente si perde poiché le
storie, pur nella loro diversità, non sono veramente coese tra loro
come, invece, accade nei veri film corali in cui i protagonisti,
anche se numerosi, sono tutti molto potenti scenicamente e portano
avanti la narrazione con le loro storie più o meno intrecciate.
Nonostante
tutto, ecco i miei 5 motivi per amare To Rome With Love:
-
Presi singolarmente ci sono alcuni personaggi interessanti tra cui il
goffo Antonio interpretato da Alessandro Tiberi che, da Boris, è
come se portasse avanti il personaggio dello stagista sfigato a cui
ne capitano di tutti i colori. Divertente.
Il
personaggio migliore di tutti: la traboccante di sensualità Monica,
interpretata da Ellen Page. Un personaggio magnificamente
delineato (il più completo probabilmente) che, pur rientrando nello
stereotipo dell'intellettualoide femme fatale che ogni uomo
sognerebbe, conduce la storia che da sola, manda avanti l'intero
film, ancor meglio, la storia su cui sarebbe stato meglio che
l'intero film si fosse basato. Un po' esistenzialista francese, un
po' nevrotica newyorkese, donna tormentata ed in preda al suo stesso
edonismo, dà all'opera un tocco “alla Julie Delpy” e ai suoi
film di dialogo. La signorina Julie.
-
Gli scorci romani e i vicoli trasteverini: chi dice che una
cine-cartolina debba per forza essere sempre una marchetta?
Il
fascino di Roma è stato colto alla perfezione dall'occhio
(turistico) di Woody Allen, che, tra l'altro, si è sempre
contraddistinto per la sua sensibilità estetica, basti pensare ad
altre sue cartoline quali Vicky Cristina Barcelona o Midnight
in Paris. Cinema in viaggio.
-
La presenza di Woody Allen stesso: finalmente! Non si assisteva ad un
ritorno davanti alla macchina da presa di un suo stesso film dai
tempi di Scoop, 2006.
-
Tributo alla musica, all'opera e all'arte italiana. Verdi, il
Rigoletto, La Traviata, I Pagliacci di Leoncavallo...sublime
paesaggio sonoro.
-
La voce del vigile nel doppiaggio italiano: Francesco Pannofino.
Mitico. C'è un po' di René Ferretti anche in questo film, così
come in tutti noi!
Per
i nostalgici che vorrebbero ritrovare il Woody vecchio nel nuovo, non
mancano in realtà alcuni topoi del suo cinema o della sua
arte, tra cui la gag della doccia: è un'idea che risale a trent'anni
fa e che Woody Allen ha sempre corteggiato citandola spesso in film
citazioni e scritti, o ancora la nevrosi del suo personaggio, la
paura dell'aereo, le medicine. Altro grande topos
il fantasma di Alec Baldwin: è un divertente espediente ricorrente
nella sua cinematografia a partire da Provaci ancora Sam
(di Herbert Ross ma comunque tratto da un testo di Woody) in cui si
faceva vivo il fantasma di Bogart, o quello in Io e Annie
dalla cui fila per il cinema
compare magicamente Marshall Mc Luhan, in un momento epocale del
cinema mondiale, in cui il regista si rivolge direttamente allo
spettatore rendendo la finzione reale e la realtà mera finzione.
Tutto
questo perché amo visceralmente Woody Allen e cerco di ingannare
l'attesa per il suo prossimo film!
Chi lo desiderasse, nei commenti o con un post sul proprio blog, può replicare con i propri 5 motivi per amare o non amare To Rome With Love!
Buon cinema!
Chi lo desiderasse, nei commenti o con un post sul proprio blog, può replicare con i propri 5 motivi per amare o non amare To Rome With Love!
Buon cinema!
grande woody allen, però questo film è 'na ciofeca.
RispondiEliminae mi spiace, ma i tuoi 5 motivi non mi hanno convinto a cambiare idea ;)
Nooo ho fallito :(
Eliminamotivi per amare questo film?
RispondiEliminasinceramente ne trovo uno solo: la voce di ARMILIATO (che non è Pavarotti, ma è sempre un gran tenore)
PER ARRIVARE A 5 (chissà perché in questi casi ci si basa sempre sul 5 e sui suoi multipli?) DEVO RASCHIARE IL FONDO DELLA PENTOLA e citare qualcosa che rende il film NON TANTO AMABILE MA ALMENO SOPPORTABILE
dunque, riprendendo il mio post del 23 gennaio ultimoscorso: l'aver omaggiato LO SCEICCO BIANCO (ma si poteva fare meglio), il mostrare qualche bello scorcio di Trastevere, Alec Baldwin, qualche battuta sulla psicanalisi
y nada mas
Di solito scrivo i 3 motivi per non perderlo un film, oggi addirittura eccezione :) mi piacciono i tuoi motivi per amarlo, ed anche i tuoi motivi per non amarlo sul post di gennaio! Pungente al punto giusto
RispondiEliminaL'idea geniale della doccia e la bellezza di Roma sono gli unici motivi per cui non è da buttare. Decisamente sottotono, carente di idee..! Al contrario ho amato tantissimo Midnight in Paris.
RispondiEliminaohhhh Midnight in Paris! Lo adoro, è un sogno! Certamente è superiore, il più bello degli ultimi anni!
EliminaNon lo sò..dopo quella meraviglia di Midnight in Paris questo l'ho trovato davvero scontato...
RispondiEliminaeheh...infatti è per questo che ho cercato di non fare paragoni, prendendo il film assolutamente singolarmente ed estrapolando gli aspetti migliori per cui salvarlo. Midnight è un incanto difficile da eguagliare :)
RispondiEliminaNon sono un'esperta ma amo la recitazione e posso dire che a parte pochissimi, l'interpretazione che i personaggi hanno dato è stata superficiale ed artificiosa, artificiosissima e deludente in taluni casi (a parer mio). Belli gli scorci ma questo film non mi ha lasciato nulla aimeh, nemmeno nella storia ne il ruolo di A. Baldwin che devo ancora capire se intendeva voler essere l'interpretazione del fantasma del futuro dello studente di architettura.
RispondiEliminaSulla recitazione ci troviamo d'accordo, soprattutto degli attori italiani (tranne Benigni forse). In generale il film è malamente doppiato quindi anche questo gioca a sfavore...I miei preferiti sono Tiberi, Ellen Page e Woody :)
RispondiEliminaNon sono le marchette dI Roma il problema (siamo abituati a lasciarci guidare dalle riprese di Woody sulle città europee dopo Vicky Cristina Barcelona e Midnight in Paris) ma le marchette a tutti i prodotti italiani inseriti a casaccio in scena e che rendono il film un'unica gigante marchetta.
RispondiEliminaRiguardatelo e dimmi che non ti accorgi di quanto product placement c'è e se non disturba la visione.
Giada
Ecco, non essendomi accorta di nulla, appena lo rivedo voglio farci caso!
RispondiEliminaIo l'ho visto ieri per la prima volta, pur conoscendo tutte le critiche negative - persino mia madre, inguaribile fan delle commedie romantiche, l'aveva definito insulso -, comunque, ho cercato di vederlo senza troppi pregiudizi. Ora...lasciamo perdere la solita visione dell'Italia by USA, che anche se l'ha diretto Woody Allen, è immancabile; all'inizio, non mi dispiaceva, molto carina la scena di Jerry mentre atterra a Roma, le basi delle varie storie in generale avevano buoni presupposti. Non so poi cosa sia successo, certo è che per me si è tramutato in un film noioso, al limite dello stupido/insulso, ho fatto fatica ad arrivare alla fine...
RispondiEliminaElena
Hai detto bene, c'erano buoni presupposti che in realtà non sono stati sviluppati al meglio. Ne è uscito un film frammentato e narrativamente debole...
RispondiElimina