Un
film di Derek Cianfrance con Ryan Gosling, Michelle Williams. USA,
2010
Opera
seconda del giovane regista americano Cianfrance, Blue Valentine è
stato presentato con successo al Sundance Film Festival nel 2010 ed è
uscito nele sale italiane in ritardo di qualche anno il giorno di San
Valentino.
Una
cosiddetta dramedy in salsa
indie che racconta parallelamente la nascita e la fine della storia
d'amore tra Dean (Ryan Gosling) e Cindy (Michelle Williams).
Un amore fin da
subito nato un po' pesante, cresciuto forzatamente nonostante la pace
armata tra i protagonisti rassegnati che col trascorrere del tempo
hanno trovato una dimensione più o meno tranquilla. Ma ogni amore
che non è amore, si sa, è destinato e venire a galla, ed è così
che un weekend fuori porta si trasforma in un'amara presa di
coscienza.
La storia,
semplicemente dolorosa, si svela nel corso del film grazie ad un
interessante espediente tecnico-narrativo per cui il presente dei due
protagonisti viene continuamente giustificato o spiegato dal loro
passato che riaffiora creando una speciale fusione dei due risvolti
di una stessa storia, creando un insieme che, anche quando sembra
confusionario, si riprende senza fretta ritrovando la sua coerente
complessità.
Dunque non
singoli flashback esplicativi ma rimandi al passato uguali e opposti
al loro presente come a ripercorrere in negativo le tappe di un amore
in fiore ed ormai infelice.
Un parallelismo
narrativo che si traduce evidentemente in dualismo anche stilistico,
per cui il presente della coppia, glaciale e cupo dai colori spenti e
scuri, quasi desaturati, si alterna alla parte di film dedicata al
passato, leggero e spensierato, che è anche quella che tecnicamente
sembra possedere una certa texture più naif, sia nella fotografia
più accesa e brillante, che nei movimenti di macchina più
naturalmente mossi e scomposti come il baccano felice dei corpi
ingenui ed entusiasti che si agitano ballando per le strade.
Il topos del
ballo, infatti, ritorna anche in questo film per ben due volte, in
linea con il parallelismo positivo/negativo del racconto: c'è il
ballo del passato con i due amanti ancora sconosciuti che si cercano
e si divertono accordandosi a vicenda sotto le note di un violino
stonato, ed il ballo intimo e intriso di sofferenza del presente, con
loro immersi nel freddo grigiore metallico di un motel e della loro
camera del futuro.
Michelle
Williams recita bene e sembra particolarmente adatta ad un ruolo così
sofferente e arrabbiato, il ruolo di una donna che reagisce allla
mediocrità di una vita che si è intrapresa con le migliori
intenzioni ma che sta sfumando in un finale commovente e rassegnato
ancora pieno d'amore.
La
colonna sonora dei Grizzly Bear, rock band statunitense che ha
prestato alcuni brani, tra gli altri, anche al documentario
indipendente di Chris Waitt A Complete History of My Sexual
Failures, accompagna le riprese
a mano più grezze e street,
unendole alle più statiche e tradizionali, in un continuum sonoro
che rende la visione completa del film molto intensa e personale.
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