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domenica 3 gennaio 2016

Irrational Man

 Photo: Entertainment One


L'annata cinematografica di My Blueberry Movie ricomincia sotto una buona stella, grazie al consueto rendez-vous di fine anno con Woody Allen. Quanto ci erano mancati quei titoli in Windsor che se ne stanno lì, bianchi su nero, prima dell'inizio di un suo film?
Woody gioca in casa, ambientando la sua nuova fatica nel campus universitario di una cittadina tranquilla, che però saprà riservare qualche sorpresa. 

Joaquin  Phoenix e Emma Stone sono i protagonisti di questa commedia intellettuale, dal ritmo sorprendentemente brillante, che inizia romantica per poi trasformarsi senza preavviso, come da titolo, in una black comedy piacevolmente studiata.  

Phoenix, da ninfomane alcolista in The Master prima, ad anima romanticamente inquieta in Her poi, passa con abile disinvoltura da un ruolo all'altro, fino a calarsi, per il maestro Allen, nei panni di un professore di filosofia dalla fiaschetta facile, appesantito da uno stile di vita poco appassionante e corteggiato da una studentessa tanto ingenua quanto smaliziata. 

Ed è tra un caffè e l'altro che, nel ridente Stato del Rhode Island, un filosofo solitario con un debole per lo scotch si vede rifiorire, diventando il buon motore di una storia dedicata ad uno dei temi in assoluto più cari a Woody Allen: il caso. 

E non è un caso, giustamente, se tra un cliché Alleniano e l'altro, ritornano anche vecchi scenari che più che una noiosa ripetizione, si direbbero quasi nostalgici: c'è il noir di Match Point, c'è la leggerezza di Scoop, il romanticismo di Manhattan... insomma, non sarà il capolavoro dell'anno, ma un appassionato del cinema di Woody Allen non dovrebbe perderselo!

Chi di voi lo ha già visto?

domenica 2 febbraio 2014

Her



Come sopravvivere alla storia di un amore possibile che tanto dolcemente nasce impalpabile e indissolubile e si perde nello spazio infinito tra le parole che tuonano e leggere risuonano senza lasciarsi toccare, in una vita che non appartiene al mondo fisico e che per questo esiste ancor più reale e imperfetta che mai? E alle belle partiture scritte sotto le note di un amore di parole che non si possono fotografare, solo immaginare?

Distanze inutili e implacabili si esprimono tra i complici corpi di plastica e le voci di velluto. La materia muore, eleva lo spirito e lo ferisce, attraverso una narrazione tagliata dalla colonna sonora che, senza tregua, cuce l'istante al tempo ,senza farlo scappare.

Un capolavoro da ascoltare attraverso la complessità di due personaggi in preda a emozioni incomprensibili, umane, urlanti in un mondo silenziosamente brulicante di voci confuse, sole, isolate, che finiscono per fare male.

Un piccolo miracolo che si avvera: uomo e macchina che si incontrano, carne e anime che si sfiorano, in un'unica canzone che è tutto il film, un ballo romantico sui tetti di una metropoli che ascolta senza parlare e non risponde. La denuncia più tragica e poetica dai tempi di Metropolis.

martedì 26 novembre 2013

Gli indipendenti del Rome Film Fest



L’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma si è conclusa con un trionfo tutto italiano: ad aggiudicarsi il Marc’Aurelio d’Oro come miglior film, infatti, è stato Tir di Alberto Fasulo, un’opera interamente dedicata alla crisi contemporanea vista attraverso gli occhi di un insegnante che diventa camionista. Quella di quest’anno è stata un’edizione particolarmente fortunata dal punto di vista delle scelte cinematografiche che si sono rivelate essere il giusto compromesso tra opere commerciali e scelte più ricercate. Tra i film in concorso e non, ecco cinque gioiellini quasi indipendenti passati dal festival e assolutamente da non perdere. 

Her di Spike Jonze

Ha vinto il Mouse d’Oro, il premio della critica online, nonché il premio per la miglior interpretazione femminile, andato ovviamente alla talentuosa Scarlett Johansson, nel film voce intima e amica di un bravissimo Joaquin Phoenix (recentemente ammirato in The Master). Ambientato a Los Angeles, Her è uno dei film più attesi d’autunno ed è una favola futuristica che parla d’amore. Una commedia romantica diversa dal solito, il cui protagonista, uno scrittore asociale di nome Theodore, si innamora di una voce appartenente ad un sistema operativo, Samantha. Diretta da Spike Jonze, noto per titoli quali Il ladro di Orchidee o il cortometraggio uscito da pochi giorni Castello Cavalcanti, l’opera è interpretata, tra gli altri anche da Amy Adams e Olivia Wilde, altre due attrici affermate all’interno del panorama indipendente americano.

Dallas Buyers Club Jean-Marc Vallée

Siamo nel Texas degli anni ’80 e ad un cowboy omofobo viene diagnosticato il virus dell’HIV. Nell’impresa di curarsi attraverso la medicina alternativa, Ron Woodroof (Matthew McConaughey, premiato per la miglior interpretazione maschile), incontra una transessuale sieropositiva. Un gioiellino dalla delicatezza senza eguali, quasi paragonabile alla poesia di This Must Be The Place di Sorrentino. Presentato in anteprima al Toronto Film Festival, nelle sale italiane arriverà solo a partire da gennaio 2014. 


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