Come
sopravvivere alla storia di un amore possibile che tanto dolcemente
nasce impalpabile e indissolubile e si perde nello spazio infinito
tra le parole che tuonano e leggere risuonano senza lasciarsi
toccare, in una vita che non appartiene al mondo fisico e che per
questo esiste ancor più reale e imperfetta che mai? E alle belle
partiture scritte sotto le note di un amore di parole che non si
possono fotografare, solo immaginare?
Distanze
inutili e implacabili si esprimono tra i complici corpi di plastica e
le voci di velluto. La materia muore, eleva lo spirito e lo ferisce,
attraverso una narrazione tagliata dalla colonna sonora che, senza
tregua, cuce l'istante al tempo ,senza farlo scappare.
Un piccolo miracolo che si avvera: uomo e macchina che si
incontrano, carne e anime che si sfiorano, in un'unica canzone che
è tutto il film, un ballo romantico sui tetti di una metropoli che
ascolta senza parlare e non risponde. La denuncia più tragica e
poetica dai tempi di Metropolis.