Un
film di Galt
Niederhoffer con Katie Holmes e Adam Brody. USA, 2010.
Presentato
al Sundance 2010, è la trasposizione cinematografica dell'omonimo
romanzo scritto dalla regista americana Galt
Niederhoffer.
La
notte prima del matrimonio può essere un momento crudele per chi non
è realmente convinto ad effettuare cotanta coraggiosa scelta di
vita; ancora più tragica essa si rivela quando diventa partecipata e
collettiva, all'interno di un film corale in cui un gruppo di amici,
una vecchia compagnia da college riunitasi dopo anni, trascorre una
serata fuori dagli schemi ripercorrendo vecchi ricordi, speranze
andate a male, frustrazioni amorose e limitate prospettive future, in
un clima goliardico che, in una sorta di catarsi collettiva, si veste
d'evasione dalla vita reale. Sono loro i romantici.
Attori
mutuati da telefilm adolescenziali, riportano alla memoria le scene
romantiche dei sedicenni di Dowson's creek o i borghesi finti
scapestrati di O.C, solo più vecchi e annoiati, nelle atmosfere cupe
di uno scenario che vediamo quasi solo al buio: una nottata al mare
d'amori e tradimenti che farebbe concorrenza alle coppie di Updike,
altrettanto borghesi ed annoiate, sensualmente avide ed innamorate.
La
quasi unità di spazio e tempo conferisce una speciale coesione al
film che altrimenti, dati i molti personaggi, sarebbe risultato
troppo dispersivo, ma la cupezza delle immagini, esteticamente poco
studiate (sia scenograficamente che tecnicamente), con movimenti di
macchina non narrativamente significativi, fanno di tale dramma, un
quadro d'amore appiattito dai toni e dalla recitazione.
Katie
Holmes, con una capacità interpretativa ed un'espressività mai
progredite dai tempi della piccola Joey, dà del filo da torcere, in
quanto ad incapacità comunicativa, al resto dei personaggi, poco
approfonditi e relegati nei classici stereotipi da compagnia liceale
in cui non mancano la brava ragazza, quella ricca e perfettina, la
bad girl o l'eterna romantica...
Sdolcinato
e un po' povero di contenuti, nel complesso The Romantics è
apprezzabile per il tocco malinconico che in generale pervade
l'intera opera: una malinconia che sconfina nello squallore di
alcune amicizie mature che in qualche modo sopravvivono a se stesse
anche affannando tra delusioni del tempo difficili da superare.
Neanche
il momento del ballo, classico topos imperdibile in questo tipo di
film, con i corpi che attraverso un'intima danza spirituale ritrovano
gli equilibri perduti, riesce a rendere poetico un film che
altrimenti, più tristemente, si potrebbe definire solo
romanticamente decadente.
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