Un
film di Gus Van Sant con Henry
Hopper e Mia
Wasikowska, USA-UK, 2010.
Doveva
essere presentato al Sundance 2011, invece è finito sulla croisette,
nella sezione Un Certain Regard del Festival di Cannes:
quattordicesima e penultima pellicola diretta da Gus Van Sant, conta
due protagonisti d'eccezione e figli d'arte, Henry Hopper e Mia
Wasikowska, splendidi insieme per dar vita ad una storia romantica e
scura allo stesso tempo, da osservare con la loro stessa leggerezza.
Loro
sono Enoch e Annabel, romantici inquieti, molto giovani e molto
addolorati, si conoscono ad un funerale e finiscono a raccontarsi
misteri e rancori all'ombra di piante solitarie, fiumi e binari di
campagna nelle splendide location dell'Oregon.
Un
gioco macabro che profuma di morte, musica e poesia, tra libri che
parlano di uccelli e volatili acquatici che ogni mattina scoprono di
essere vivi e vogliono cantare, un fantasma innamorato con una
lettera in sospeso, mai inviata, ad un amore ormai lontano, tre mesi
da vivere e giochi in scatola da consumare.
Un
amore metafisico che parla della fine con l'ingenuità di chi si
immagina un trapasso al gusto di milkshake, colorato e dolce,
tanto da prepararselo accuratamente ed interpretarlo solennemente in
una messa in scena perfetta e commovente.
Succede
questo quando un tenero amore deve smettere di battere e volare alla
volta di una strada segreta: i corpi fragili, per l'ultima volta, si
misurano l'apertura alare in un abbraccio triste che non vuole
schiudersi ed è fatta.
Gus Van Sant ancora una volta regala il suo sguardo malinconico e le sue
inquadrature d'autore ad una trama profondamente delicata, basata su
un'opera teatrale portata al cinema con assoluta ed immensa grazia.
L'innocenza
dei protagonisti si riflette nei volti angelici e pensierosi di due
ottimi attori che come in una danza macabra si accompagnano in un
percorso di accettazione tanto impegnativo quanto necessario.
I
temi della morte, della natura, dell'amore compongono una trilogia
speciale che rende delicata e soprannaturale l'armonia che pervade
l'intero film, nonostante la gravità ed il peso specifico della
trama.
Annabel: "Io canto ogni mattina... da quando ti conosco"
Un
piccolo gioiellino, come tante altre opere nella filmografia di Gus
Van Sant, che spicca per la sua sua leggiadria e tiene alto, quasi
per tutto il tempo, il livello d'umore e di stupore, senza rientrare
nello squallore di quel discutibile genere patetico e facilmente
commovente che da un po' di anni va di moda, il cancer movie.
Solo cattivo gusto.
Bravo Hopper al suo esordio come attore in un lungometraggio e ottima scelta delle musiche!
Adoro questo film!
RispondiEliminaCommovente :)
EliminaBellissimo!
RispondiEliminaBeh, non l'ho ancora visto...correrò a rimediare!!!
RispondiEliminaTi va se ci seguiamo a vicenda?? bacio
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