Un
film di Sarah Polley con Michelle Williams e Seth Rogen. Canada, 2011
Presentato
al Toronto Film Festival 2011 ed al Tribeca Film Festival 2012, è
l'opera seconda della regista canadese Sarah Polley, che dopo il suo
primo film con cui ha gareggiato al Sundance 2007, torna alla regia
con un'intensa romantic dramedy.
Michelle
Williams è Margot, sposata da pochi anni con Lou (Seth Rogen), uomo
un po' freddo e molto occupato dal proprio lavoro, con cui ama
giocare fino a non più divertirsi, dimostrandogli un affetto
strano, quasi malato, tramite discutibili frasi in codice
giocosamente inquietanti. Un modo bizzarro di vivere in una coppia
collaudata ma al contempo formata quasi da sconosciuti che provano a
cercarsi e il più delle volte finiscono per perdersi.
Due
personaggi molto complessi, che sono ritratti profondamente ed
onestamente, approfonditamente descritti nelle loro paure e nella
fragilità di chi sa parlare del proprio disagio e lo esorcizza senza
vergogna. Margot è in conflitto con il suo essere libera ed in
gabbia, amata ed amante: sentendosi in colpa e senza il coraggio di
affrontare il bivio della vita, intrattiene un'amorevole amicizia
complicata con il vicino Daniel, così come Lou, distratto dalle
ricette di pollo e da una famiglia problematica, si accorge troppo
tardi di una deriva che li porterà ad un epilogo infausto.
Un
vero valore aggiunto del film, oltre alla sceneggiatura ben scritta,
senza dialoghi superflui e con informazioni dosate che rivelano nei
tempi giusti e gradualmente le storie dei protagonisti, sono
sicuramente l'insieme di location e scenografie.
Un
vero paradiso estetico si staglia davanti all'occhio di chi non solo
osserva il film, ma ne viene rapito dai colori, quelli caldi, saturi
e sensuali del quartiere portoghese di Toronto: una Little Portugal
dai materiali e dagli oggetti tipici, con le facciate delle case
sgargianti, le strade color pastello e gli affascinanti e profumati
mercati dal sapore etnico.
Così
come l'ottima ricerca delle location esterne ha sortito un risultato
più che visivamente gratificante, anche lo studio degli interni e la
consapevolezza scenografica con cui sono stati arredati rendono lo
spazio in cui si muovono i protagonisti, quasi il terzo personaggio
del film, se non si conta il vicino di casa amico pittore e portatore
di risciò che rappresenta il classico elemento disturbatore di un
idillio amoroso da rovesciare.
Strettamente
correlati ed altrettanto convincenti i costumi: abiti fioriti e
colorati in piena atmosfera esotica, regalano al film un'aura un po'
latina, un po' mediterranea estremamente curata.
L'impostazione
narrativa circolare fa in modo che inizio e fine coincidano in un
unica sfornata di dolci amari, al ritmo di un tango poetico in una
soffitta sfitta dal tocco parigino.
Oltre
la componente visiva, si assiste ad una piacevole attenzione per il
sonoro: giochi di rumori e suoni che si interrompono sottolineano i
diversi punti di vista assunti dalla macchina da presa in luoghi
differenti e tengono vivo il ritmo della storia portata avanti dalle
microazioni dei personaggi seguiti da vicinissimo e quasi trapassati
dall'obiettivo, come a volerli studiare e scoprire dall'interno,
nella loro complessità.
La
colonna sonora, tra brani classici e più indipendenti compone un
quadro sonoro perfetto per accompagnare una storia amara che prova a
rendersi divertente e non riuscendoci, finisce per morire dietro un
vetro, osservando crescere muffin al mirtillo.
Leggere le tue recensioni mi fa venire veramente voglia di vedere questi film.
RispondiEliminaGrazie!
Commossa :) grazie a te!
RispondiEliminaDove li trovi tutti questi film poco conosciuti e dalla trama così interessante? :) C, xoxo.
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Da quando ho scoperto questo genere, la mia vita cinematografica si è rivoluzionata! :))
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